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mercoledì 17 aprile 2013

Raccogliere e cucinare il tarassaco

Abbiamo visto che il tarassaco fa bene e abbiamo visto che è largamente diffuso e disponibile in natura: non ci resta che raccoglierlo, pulirlo e cucinarlo! INIZIAMO!

Ecco come si presentano i ciuffetti di tarassaco nei prati.


Vanno raccolti con un coltellino: basta inserire la lama nella terra e recidere la piantina all'inizio della radice, in modo che la pianta resti più bella per un maggior periodo (mentre proseguiamo la raccolta) e che le foglie restino raggruppate.


Una volta raccolto il tarassaco, lo possiamo mettere in un cestino o in una borsetta, per portarlo a casa e passare alla fase di pulizia: basta riempire il lavello o una bacinella con dell'acqua e risciaquare le piantine. Poi si tagliano le radici e si puliscono ancora le singole foglie. Fino ad ottenere il risultato che si vede qui sotto in foto.


Pulite...! Si possono mettere quindi ad asciugare in una centrifuga per la verdura o in uno strofinaccio (magari facendolo roteare, usando il vecchio sistema che sfrutta l'energia centrifuga).
Io le ascuigo perchè in questo modo posso conservarle per un giorno o due in frigorifero, per decidere di mangiarle fresche in insalata o per cucinarle.


Ed ecco le nostre foglie di tarassaco pronte per essere cucinate. Io preferisco prima lessarle per poi passarle al tegame. Prendo quindi una bella pentola capiente, riempita per metà di acqua che porto ad ebollizione, poi aggiungo le foglie e lascio bollire per 10 minuti le foglie più fresche, qualche minuto in più se ho tardato la raccolta e le foglie sono più "mature" e quindi dure.


Finita la cottura, le scolo per bene e le passo al tegame (anche qui, possiamo conservarle in frigo per un paio di giorni o surgelarle per un uso più remoto).


Per insaporirle un'idea potrebbe essere: uno spicchio di aglio schiacciato, un filo d'olio, peperoncino e una spolverata di pecorino!

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